Displaying items by tag: autopublicación

Lunes, 14 Noviembre 2016 11:36

Porqué el self publishing?

Un’ottima domanda che molti autori si pongono è: perché dovrei usufruire del self publishing, quando posso usufruire dell’editoria tradizionale?

Per capire cos’è realmente il self publishing, bisogna prima capire cosa sia l’editoria classica, quella, cioè, che vede l’editore come un imprenditore, che rischia di propria tasca per la pubblicazione di un’opera  di un esordiente. Bene, questa non è l’editoria attuale; è l’editoria di una volta, quella in cui gli editori erano editori e non tipografi.

Una casa editrice attuale, e va precisato che non stiamo parlando di Mondadori, Laterza, Rizzoli, Einaudi, Feltrinelli, inarrivabili e snobbanti nei confronti del 95% degli autori, pubblica testi che gli forniscono la certezza della vendita, quindi del guadagno. Le restanti opere vengono scartate, non sono prese in considerazione, se non dietro un contributo da parte dell’autore.

Chi pone al vaglio di un editore la propria opera, a distanza di qualche mese si vede ricevere una lettera di proposta di pubblicazione, già munita di contratto, in quanto il dattiloscritto è stato valutato e merita di essere preso in considerazione.

Ci sono delle case editrici che non leggono affatto le opere, ma inviano comunque la proposta. Il trucco sta nel chiedere un contributo di pubblicazione all’autore. In sostanza, l’autore finanzia la pubblicazione. Lo fanno secondo modalità diverse, ognuna propria di una casa editrice.

C’è chi chiede un contributo per la stampa, fine a sé stesso: non essendo sicuri della riuscita dell’opera, propongono al committente di coprire una parte del costo di stampa, versando una somma che va dai 2000 ai 3000 euro per la stampa delle prime mille copie.

Un'altra forma consiste nell’acquisto delle prime duecento copie a prezzo pieno, ovvero a 15,00 €, per un corrispettivo totale di 3000 €. Una richiesta leggermente troppo elevata.

Il metodo più raffinato consiste nel proporre un contratto editoriale gratuito, ovvero senza contributi, ma con una spesa di impaginazione, di correzione di bozze e di editing obbligatoria di 2000 €.

Insomma, in un modo o nell’altro, si sta pagando l’editore per fare quello che dovrebbe essere il suo lavoro, ovvero investire sui libri. A nostro avviso non ne vale la pena continuare a rimpinguare un settore non più al servizio della cultura, ma degli interessi personali.

Ecco l’editoria classica. Chi vuole servirsene faccia pure.

Oppure ci si può rivolgere al self publishing, un sistema editoriale che ha il suo punto di forza sulla trasparenza dei rapporti con l’autore e sull’onestà intellettuale.

Anche il self publishing propone l’acquisto di un quantitativo iniziale di copie (propone, ma non obbliga, si può stampare anche una sola copia), con la differenza che il prezzo d’acquisto per l’autore non è quello indicato dalla copertina, ma quello di stampa, intorno ai 5 € per copia, nonostante l’importo finale sia di 15,00€ - il prezzo di copertina viene comunque scelto dall’autore su consiglio dell’editore.

Pagare per pagare, tanto vale andare dove c’è la convenienza! Sarebbe controproducente pubblicare il proprio libro laddove la percentuale di guadagno è al massimo del 10%, quando va bene; con il self publishing la royalty non è mai inferiore al 20% (Self propone il 22%).

Bisogna anche sottolineare che l’editoria classica si sta dirigendo sempre più verso il “print on demand”, verso cioè una stampa su richiesta, laddove ci sia una prenotazione da parte di una libreria. Si sono resi conto, a ragione, che non ha senso stampare una tiratura iniziale di mille copie per un testo che, probabilmente, non ne venderà neanche centocinquanta. Quindi ne stampano duecento e le altre le producono non appena giungerà un ordine. Questo sistema è stato reso possibile dall’avvento della stampa digitale, in quanto quella in offset non lo permetteva.

La conseguenza del digitale è la morte della grande distribuzione, che era il loro cavallo di battaglia, la vera differenza tra l’editoria classica e l’auto pubblicazione. Quanto scrivo non è un’opinione personale, espressa solo per fare pubblicità: basta recarsi in una libreria di provincia per vedere quanti titoli hanno delle medie e piccole case editrici. Così come basta inviare un dattiloscritto a una trentina di editori per ricevere le risposte che abbiamo segnalato. Ne troverete ben pochi disposti ad accogliervi gratuitamente.

Uno dei punti di forza del self publishing degli ultimi tempi risiede nelle convenzioni stabilite con i librai e le autorità competenti, che fanno in modo che i loro testi siano ordinabili presso qualsiasi libreria italiana. Da questo punto di vista, non vi è differenza alcuna con l’editoria classica.

Se ancora non siete convinti sulla genuinità del self publishing, pensate ai tanti servizi editoriali offerti, soprattutto si faccia attenzioni ai costi bassi, che fanno sì che possiate approfittarne e possiate conferire alla vostra opera quel pizzico di qualità che può far la differenza. Tra i servizi più importanti possiamo annoverare il servizio di editing, di correzione di bozze, di copertina, di traduzione, di ricerca immagini e di impaginazione.

Un’ultima differenza: i proventi derivanti dai diritti d’autore, se pubblicate con un editore classico, potrete riceverli ad aprile dell’anno seguente; con noi potete riscuoterli in qualsiasi momento, anche ogni settimana.

 

Published in El self publishing
Lunes, 14 Noviembre 2016 11:36

El self publishing

Logo-web

Esta sección está dedicada a aquellos que quieran aprender más sobre la auto-publicación, el futuro de la industria editorial.

Haz clic en el artículo del menú de la derecha que más te interese y empieza a leer.

Esta sección se actualiza constantemente; si crees que fuesen necesarios artículos adicionales para explicar otros aspectos de la auto-publicación, envíanos un correo electrónico y lo publicaremos tan pronto como sea posible.

 

Para más información, aquí puedes acceder al blog oficial del self publishing, en el que se aclararán todos los aspectos, e incluso podrás comunicarte, a través del foro, con los autores que ya han publicado.

 

Published in El self publishing
Lunes, 14 Noviembre 2016 11:36

Los pros y los contra de la auto-publicación

immagine da http://gpandolfi.blogspot.itSiendo una empresa de auto-publicación, corremos el riesgo de no ser objetivos, así que intentamos ser cuanto más honestos posible.

 

Desventajas

  • La auto-publicación no tiene una distribución estándar. Tal y como ocurre en las pequeñas editoriales, las obras auto-publicadas no se suelen encontrar en las librerías como local físico, a menos que el autor haga un acuerdo privado con las librerías para que le expongan su obra. De todas formas, el libro puede se ordenado desde cualquier librería europea, por el código ISBN. En nuestro caso, la librería se pondría en contacto con Libroventura, que le enviaría por correo el/los libros pedidos y, en un par de días, ya los recibirían.

 

  • La vista nos guía más de lo que creemos. Muchas personas tienen la costumbre de comprar los libros que más les entran por los ojos al entrar en una librería. Estas personas comprarán, por ejemplo, los libros que tienen la tapa a la vista. Algunos de ellos, no teniendo claro lo que quieren comprar, pedirán al librero que busque en Internet nuevas obras de cierto género. Pero es verdad que la mayoría de esta clientela adquirirá con menor frecuencia libros auto-publicados.

 

  • Las editoriales self publishing imprimen los libros tal y como llegan, sin verificar previamente la gráfica, ni posibles errores gramaticales. Dichos servicios los sueles prestar los self publishing, previo pago. Eso sí, un libro con errores, pierde valor y se vende menos. Editoriales como Libroventura te dan un servicio básico de revisión y corrección. Que, no entraría al mínimo detalle, pero te ayudará a corregir los errores más importantes y ofrecerá su opinión sobre una revisión profesional.

 

  • Otra desventaja puede estar en la creación de las tapas realizadas por aficionados, con un resultado no del todo atractivo. A consecuencia, el libro no se venderá como debería. Para solucionar este problema, los editores de Libroventura te ayudan a crear un proyecto gráfico sencillo, que respete algunas reglas básica de estética, completamente gratis. También nos dedicamos a solucionar este obstáculo elaborando un proyecto profesional. Supone un pequeño coste, pero es una buena inversión para aumentar las ventas.

 

Immagine da http://giochi-mmo.itVentajas

  • No estando sometidos a una distribución clásica, los gastos de producción del libro disminuyen (la distribución puede llegar a aumentar un 50 % del precio de venta). Por lo tanto, entonces el libro puede ser vendido a un precio mucho más atractivo.

 

  • Con el self publishing, la editorial que te ayuda a publicar se ahorra ciertos costes para el perfeccionamiento de tu obra que asume el autor (que se convierte en editor en cierto modo) y te puede conceder un porcentaje de ganancia mucho mayor sobre cada venta. En vez del 8 – 10 % de las editorial clásicas, con el self publishing ganas al rededor del 20 % (Libroventura te propone una royalty del 22 % sobre el precio de venta).

 

  • El precio de venta no lo decide la editorial, usa su gran experiencia en este tema para aconsejarte, pero la decisión final es del autor. Puedes decidir aplicar diferentes estrategias comerciales: bajar el precio y vender más o subirlo e vender menos pero ganar más por unidad.

 

  • La tapa, elemento que más puede determinar la venta del libro. Será decisión del autor cómo hacerla: si la quiere preparar (opción totalmente respetable) o si la quiere encargar a un amigo o a un profesional. Somos totalmente flexibles al respecto.

 

  • El autor elige el 100 % de los detalles de su edición. ¿Mejor forma de convertirlo en una emocionante aventura?

 

Si opináis diversamente o creéis oportuno que añadamos a la lista otros puntos a tener en cuenta, no dudes en escribirnos a Esta dirección de correo electrónico está siendo protegida contra los robots de spam. Necesita tener JavaScript habilitado para poder verlo..

Published in El self publishing
Lunes, 14 Noviembre 2016 11:36

Que hacer despues de la impresión

Distribuzione

Mentre nell’editoria classica è l’editore, tramite la società di distribuzione affiliata, a pensare a trasportare le copie nelle varie librerie, con il self publishing dovrebbe essere l’autore a provvedere. Non è così difficile come si potrebbe pensare.

Un distributore assorbe il 50% del prezzo di copertina, quindi paga caro il suo lavoro; se lo facesse l’autore, questo guadagno potrebbe andare a lui, anziché disperderlo. Ciò non toglie che egli possa delegare un’altra società per farlo.

Sempre dalla constatazione diretta che si può fare accedendo in una libreria, ci si accorge che la distribuzione è limitata al territorio provinciale di competenza dell’editore: eccetto le grandi case, quella di Lecce distribuisce nelle librerie salentine; al massimo in quelle baresi. Non oltre. Se questa è la grande distribuzione, credo che la possano fare ben bene gli autori stessi. Ordinare trecento copie del proprio testo a 4 €, caricarle nel bagagliaio e in un due giorni bussare nelle librerie della provincia è un’operazione fattibile.

L’autore deve stare attento, però, a non peccare di presunzione. È molto, molto importante, che non abbia i piedi staccati da terra e abbia convinzioni esagerate sul successo del suo testo. Stampare 1000 copie della sua opera, significa assumersi un rischio esagerato, in quanto potrà succedere che non riuscirà a venderne neanche la metà. Bisogna considerare che il mercato è più che saturo, quindi un testo in più passa inosservato, soprattutto se l’autore non è conosciuto. Ecco che è importante che la copertina risalti subito all’occhio. Ritorniamo sempre alla questione del paratesto.

Se io avessi una libreria e mi si presentasse uno scrittore che si autopubblica, sarei titubante nell’acquistare tre copie del suo romanzo, in quanto non conosco né lui né l’opera, quindi potrei rischiare di non venderli mai. Chi pubblica in self publishing deve fare i conti con questo punto di vista; non è pessimismo, ma è un invito a restare modesti, nonostante ci sia una overdose di entusiasmo…e in certi casi di vanità.

La strategia migliore, che pagherà a lungo termine, è quella del conto vendita. Come dicevo prima, un libraio difficilmente acquisterà un testo autopubblicato (bisogna puntualizzare che la colpa è di quelle persone che pubblicano ogni porcheria, pur di poter dire “io sono uno scrittore, ho pubblicato tre libri”), però sono disposti ad esporlo gratuitamente, e a saldare la copia dopo averla venduta. Se l’ha venduta. Se nessuno è interessato all’acquisto, dopo un periodo concordato, tre mesi, sei mesi o un anno, ha il diritto di renderla all’autore, senza dovergli niente.

È una strategia rischiosa, che può portare ad avere un reso molto consistente, ma i libri sono una merce particolare, che non ha fretta di essere venduta: non scade, non si deteriora, non passa di moda. Se il primo anno si vendeva il titolo a prezzo pieno e sono rimaste 200 copie, il secondo le si prova a vendere con uno sconto del 10% (tenendo conto che l’autore ci guadagna oltre il 50% sul prezzo di copertina, quindi può permetterselo tranquillamente); se restano ancora 100 copie, nella terza annata si applica un ulteriore sconto, fino a che non resteranno una ventina di copie, che saranno sempre utili da conservare: un parente, un amico, un nipote, vi può richiedere quel libro che qualche anno fa avete pubblicato.

 

Copie omaggio

Un punto di forza del self publishing è il poter fare fronte a quella serie di regali che si è “obbligati” a fare, a quelle copie che devono essere donate e non vendute. Oltre alle copie che si vuole tenere per la propria libreria, è innaturale che il fratello dell’autore debba acquistare una copia a 20 € del testo, è più normale che gli venga regalata dall’autore stesso; stessa pratica per i figli, per i genitori, per gli amici stessi. Si contano una ventina di copie che finiscono per essere regalate. Nell’editoria classica, le copie omaggio non superano mai cinque esemplari. Le restanti copie vanno acquistate a prezzo pieno (viene decurtato il 10%, ovvero la percentuale che spetta all’autore). Immaginiamo che una copia costi 20 €: spendere 18 € per venti copie, significa spendere 360 € solo per tenere contente le persone vicine a noi.

Nel self publishing, laddove una copia costa intorno ai 4 €, con l’acquisto di venti copie si spendono appena 80 €. Con i restanti 280 € si possono acquistare altre 70 copie da vendere nelle serate di presentazione dell’opera, oppure nelle librerie.

 

Riscossione dei diritti

Con l’editoria tradizionale, pubblicando un’opera a gennaio 2014, i ricavati della vendita delle copie vengono accumulato per tutto l’anno, per poi essere rendicontati a marzo del 2015 ed essere versati sul conto corrente ad aprile. Sebbene ci siano anche altre modalità contrattualistiche, questa è quella che va per la maggiore. Nella maggior parte dei casi non si superano i mille euro di proventi, ma è comunque un fattore sgradevole il dover attendere così a lungo termine.

Il self publishing prevede un tempo di attesa nullo, nel senso che i diritti sono prelevabili in qualsiasi momento. Alcuni editori richiedono una soglia minima di 50 €, altri apportano una commissione in caso di una somma inferiore (essendo tali somme versate per mezzo di un bonifico, esso ha un costo, di conseguenza deve valere la pena effettuare l’operazione). Sicuramente, codesto, è un elemento che permette all’autore di respirare un’aria più sicura dal punto di vista della trasparenza e della realizzazione personale.

 

Published in El self publishing

SOCIAL

Siguenos en los social networks

Partner

AUventura
     viajo el mundo
Sito Autore
   realiza tu pagina web
Buonooh
  Recetas simples y gustosas

CONTACTANOS

Dir: C/ Nuestra Señora del Pilar, 15 b/b 28100 Alcobendas (Madrid)
Skype: libroventura
Email: Esta dirección de correo electrónico está siendo protegida contra los robots de spam. Necesita tener JavaScript habilitado para poder verlo.
Mob: +34 691 03 13 51
Top